Il Dom Pérignon è prodotto dalla Moët & Chandon a Épernay, comune della regione Champagne-Ardenne. Il nome di questa bevanda deriva, sebbene vi siano opinioni discordanti, dall’inventiva enologica del monaco benedettino Pierre Pérignon. È prodotto esclusivamente durante gli anni migliori della vendemmia, e l’uva usata per produrlo proviene dal raccolto del medesimo anno. A ogni vendemmia vengono prodotte all’incirca 5 milioni di bottiglie.
È composto al 55% da Chardonnay e al 45% da Pinot “Noir”, con un dosaggio di 7 grammi/litro. La distribuzione di Dom Pérignon deriva, stando a quanto riportato dal sito ufficiale della casa vinicola, almeno dalla vendemmia
di 8 anni prima, 12 per il Rosé .

Krug è una delle più grandi case produttrici di champagne con sede a Reims, nella regione della Champagne-Ardenne. Fondata nel 1843 da Johann-Joseph Krug, tedesco di Magonza trasferitosi nella Champagne, è oggi diretta dalla quinta generazione della famiglia Krug pur essendo di proprietà del grande gruppo Louis Vuitton Moët Hennessy S.A. (LVMH). Krug utilizza tutte e tre le varietà di vitigno consentiti per lo champagne: Chardonnay, Pinot nero e Pinot meunier, sebbene per La Grande Cuvée sia largamente prevalente lo Chardonnay. Il Krug Clos du Mesnil è realizzato esclusivamente con Chardonnay, mentre il Krug Clos d’Ambonnay esclusivamente con Pinot nero, entrambi provenienti da un unico vigneto.

Moët & Chandon è una delle più grandi case produttrici di champagne del mondo. Fondata nel 1743, produce annualmente più di 24 milioni di bottiglie. L’origine risale al 1743 quando Claude Moët cominciò a trasportare vini dalla regione della Champagne-Ardenne a Parigi, si espanse rapidamente e alla fine del XVIII secolo esportava in tutta l’Europa e negli Stati Uniti. Il nipote di Claude, Jean-Remy Moët, portò la società a un altissimo livello di catering, servendo clientela d’élite come Thomas Jefferson e Napoleone Bonaparte. Il nome Chandon fu aggiunto quando Jean-Remy passò metà della società al genero Pierre-Gabriel Chandon nel 1832, e metà a suo figlio Victor Moët.  Nel 1973 la compagnia Moët-Hennessy ha fondato il Domaine Chandon, un vitigno nella regione Los Carnaros della Napa Valley, primo vitigno di vino frizzante francese degli Stati Uniti.

Veuve Clicquot Ponsardin è una delle più grandi case produttrici di champagne (maison) del mondo con sede a Reims, nella regione Champagne-Ardenne. Fondata nel 1772 da Philippe Clicquot-Muiron, ha svolto un ruolo fondamentale nell’affermazione dello champagne come uno dei vini preferiti negli ambienti dell’alta borghesia e della nobiltà europee. Nato in una famiglia di banchieri e mercanti tessili, proprietario di numerosi vigneti, nel 1772 Philippe Clicquot decise di aprire un négoce de vin con l’insegna Clicquot, a complemento degli altri affari della famiglia Clicquot. Fedele al suo intento di espandere la nuova attività “al di là di tutti i confini”, la prima consegna in assoluto della Maison venne effettuata a Venezia.  La prematura morte di François Clicquot nel 1805, lasciò Madame Clicquot vedova alla giovane età di 27 anni. Da qui il nome “Veuve” (vedova).

Champagne Philipponnat è e una maison di Champagne, fondata nel 1910 a Mareuil-sur-Aÿ. Possiede un vigneto di 20 ettari, coltivato principalmente a Pinot nero e distribuito nei comuni di Aÿ, Avenay-Val-d’Or, Mareuil-sur-Aÿ e Mutigny. Completa le sue forniture di uva acquistando da diversi viticoltori situati nei terroir della Côte des Blancs, Vallée de la Marne e Montagne de Reims.  Il know-how Philipponnat si esprime in particolare nel principio del “solera sous bois” che consiste nel conservare i vini di riserva in botti di rovere e reintrodurli nell’assemblaggio dei non millesimati, per poi utilizzare questo assemblaggio come vino di riserva nei successivi. Philipponnat è stata la prima Maison a specificare sulle proprie etichette di fondo l’anno di “base” della composizione dei propri vini non millesimati, il dosaggio e la data di sboccatura.

Tutto ebbe inizio nel 1818 quando Nicolas François Billecart ed Elisabeth Salmon fondarono una Champagne House. Da allora, ogni membro della famiglia Billecart si è impegnato a perpetuare la tradizione di famiglia grazie al giuramento immutabile: “Dare priorità alla qualità, sforzarsi per l’eccellenza”.
Prova di questa eterna domanda: il giardino di famiglia presso la Tenuta BILLECART-SALMON, disegnato nel 1926 in stile francese sotto la guida di Charles Roland-Billecart. Dalla fondazione della casa di BILLECART-SALMON nel 1818 fino ad oggi, ogni generazione ha investito nella conservazione di questo giardino. Inoltre, la famiglia si è dedicata a modernizzare l’arte della loro produzione enologica con quasi due secoli di esperienza.

Louis Roederer, azienda ancora a carattere familiare, sorge su un vigneto raro, mirabilmente situato con una grande proporzione di viti classificate come Grand cru (il 70%). Malgrado il successo planetario dello Champagne Cristal, il suo prodotto di prestigio, la Maison Roederer ha sempre rinunciato a lanciarsi nella corsa alle quantità prodotte, preferendo restare padrone di un approvvigionamento che si appoggia quasi esclusivamente su un vigneto in proprietà (un’eccezione a questo livello!). Ne risultano degli Champagne caratterizzati dalla purezza e dalla costanza, dei vini che guadagnano enormemente in complessità con l’invecchiamento: non esitate a mettere in cantina qualsiasi annata, perché il tipo di territorio e la finezza delle vinificazioni si rivelano in modo spettacolare con il tempo ! Scopri lo Champagne Louis Roederer nelle versioni Brut Premier, Rosé e lo speciale cofanetto con due flute in omaggio. Puoi acquistare in tutta sicurezza perché Vinatis ti garantisce il prezzo più basso del web, e se trovi meno caro altrove ti rimborsiamo la differenza.

Bollinger è una delle più vecchie e importanti Maison di Champagne e vanta una tradizione di cinque secol. Bollinger, dopo aver sposato nel 1865 una De Villermont, fu il primo ad esportare, nel 1865, lo Champagne moderno in Inghilterra, così come lo intendiamo oggi. Nel giro di pochi anni il suo Champagne conquistò il principe di Galles e futuro Re Edoardo VII. Seguì l’esportazione negli Stati Uniti a partire dal 1870.
La direzione dell’azienda è passata di mano in pochissime occasione, sempre a causa del decesso del vecchio amministratore e sempre a favore di un membro della famiglia. Dopo Joseph Bollinger fu la volta di Jacques, il nipote, e, durante la seconda guerra mondiale, a sua moglie Lily, ormai rimasta vedova. La Tante Lily, come venne soprannominata, continuò a condurre con successo l’azienda fino alla sua morte, nel 1977. A sostituirla come presidente ancora un nipote, Christian Bizot, che ha dimostrato fino ad oggi di saper mantenere la grande tradizione della Maison Bollinger. Nel 1991, per mettere ordine nella gran confusione che la fama degli Champagnes aveva ormai raggiunto, Bizot pubblicò la Carta dell’etica e della qualità, autentica bibbia per i produttori di questo vino.

Nel 1750, Don Antonio de Ayala y Vergara, un aristocratico spagnolo, fu nominato Cancelliere della Nuova Granada (oggi Colombia) da Ferdinando VI di Spagna. Edmond de Ayala (1831-1902), figlio di un nipote di don Antonio, inviato a Parigi come Console della Colombia, fu invitato dal visconte di Mareuil per scoprire i segreti dello Champagne e lì si innamorò della bellissima nipote del visconte, Gabrielle d’Albrecht, che in dote per il loro matrimonio, nel 1858, portò il magnifico castello di Aÿ e vigneti situati in Aÿ e a Mareuil sur Aÿ. Questa storia d’amore segnò l’inizio dell’epopea della Maison Ayala, fondata nel 1860.  Ayala, oggi, è una piccola tra le grandi Maison: si considerano degli artigiani nel “fare champagne”, possiedono 20 ettari, comprano per altri 100 ettari uve provenienti soprattutto da Villaggi classificati Grand Cru e Premier Cru, con una grande attenzione all’origine delle uve. Il nuovo stile Ayala è legato alla predominanza dello Chardonnay nelle cuvée e a una vinificazione interamente in contenitori di acciaio, in modo da preservare la freschezza. Altri punti di identità sono la malolattica e il prolungato affinamento sui lieviti nei 2,5 km di cantine sotterranee completamente ristrutturate dopo l’acquisizione da parte di Bollinger, in cui sono stoccate 3 milioni di bottiglie. Con una produzione di circa 750,000 bottiglie, cercano di preservare la purezza e l’eleganza dei loro vini.

Perrier-Jouët è un produttore di Champagne con sede a Épernay. La casa è stata fondata nel 1811 da Pierre-Nicolas Perrier e Rose Adélaide Jouët, e produce cuvée sia vintage che non, circa 3.000.000 di bottiglie all’anno, con la sua prestigiosa etichetta chiamata Belle Epoque. La sua storia risale al 1810, quando il fornitore di sughero Pierre Nicolas Perrier sposò Rose Adélaide Jouët, la figlia di un produttore di Calvados.  Sposi da appena un anno, gli sposi iniziano a produrre champagne sotto il nome di Perrier-Jouët. Charles Perrier successe ai suoi genitori nel 1854-1878. Dopo la sua morte Henri e Octave Gallice divennero registi di Perrrier-Jouët. Henri Gallice e suo fratello minore Octave erano entrambi amanti dell’arte, ma mentre Henri gestiva l’azienda di famiglia a Épernay, Octave trascorse gran parte di questo tempo a Parigi, condividendo l’entusiasmo della “Belle Epoque”. Qui conosce Emile Gallé, uno dei pionieri del movimento Art Nouveau, che su richiesta crea un design per la Maison Perrier-Jouët, attingendo alla propria passione per la botanica per immaginare uno spruzzo di anemoni bianchi giapponesi. Quattro magnum smaltati con questo delicato motivo furono consegnati nel 1902, diventando l’emblema iconico della stessa Maison Perrier-Jouët. Una delle tre bottiglie dello champagne più antico del mondo, un Perrier-Jouët (annata 1825) è stata aperta e degustata nel 2009.

L’azienda Ca’ dei Frati è nota sin dal 1782 come attesta un documento che riferisce “di una casa con cantina sita in Lugana nel tener di Sermion detta il luogo dei Frati”. Nel 1939 Felice Dal Cero, figlio di Domenico, già viticoltore in Montecchia di Crosara, nel veronese, si trasferì in quella casa, in Lugana di Sirmione, intuendo fin da subito l’alta vocazione vitivinicola della zona. Dopo trent’anni di lavoro in vigna e in cantina, nel 1969, il figlio Pietro partecipa alla nascita della Doc iniziando a imbottigliare la sua prima etichetta di Lugana Casa dei Frati, successivamente detta Ca’ dei Frati. Nel 2012 Pietro Dal Cero viene a mancare lasciando l’eredità culturale alla moglie Santa Rosa e ai figli Igino, Gian Franco ed Anna Maria che gestiscono l’azienda con la stessa passione e determinazione. Le uve di ogni vigneto vengono vinificate separatamente per poter avere una visione più chiara delle espressioni del nostro “terroir”. Le lavorazioni avvengono nel massimo rispetto della materia prima attraverso una tecnica innovativa affinata negli anni e che ci consente di ottenere vini integri e longevi. Il legame e il continuo confronto con l’amico Gino Veronelli ci hanno aiutato a concepire i nostri vini proiettati nel tempo.

Ferrari F.lli Lunelli S.p.A., in breve Cantine Ferrari, è un’azienda vitivinicola italiana che produce Vino Spumante – Metodo Classico aderente al consorzio Trentodoc che ne disciplina la produzione. All’interno delle cantine sono presenti circa 24 milioni di bottiglie che affinano sui propri lieviti, per un periodo che varia in base alla tipologia e alla linea prodotto. L’azienda viene fondata nel 1902 a Trento, al tempo parte della Contea del Tirolo nell’Impero austro-ungarico, da Giulio Ferrari, tornato da un periodo all’estero in Francia, Germania e una breve parentesi nordafricana, diffondendo lo Chardonnay, principale vitigno impiegato nella produzione del vino spumante. Una delle principali caratteristiche del suo vino riguarda la sua produzione. Essa viene eseguita secondo il metodo classico, definito anche metodo Champenoise che, a differenza del metodo Martinotti-Charmat tipico del prosecco, vede una tipologia di fermentazione e affinamento differente: il metodo classico consiste nell’introduzione di zuccheri e lieviti selezionati (liqueur de tirage) per indurre la rifermentazione dei vini direttamente all’interno della bottiglia.

Ca’ del Bosco è un produttore di vino italiano in Lombardia fondato nel 1969. L’azienda ha oltre 230 acri e i suoi vigneti sono impiantati a Chardonnay, Pinot Bianco, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Pinot Nero e altri vitigni autoctoni. L’enologo Maurizio Zanella è stato il motore trainante dello spumante Franciacorta DOCG. Secondo Tom Stevenson , la Franciacorta è “l’unica area vinicola compatta che produce vino spumante di classe mondiale in Italia”. Le uve, appena raccolte in cassette apposite, vengono classificate e raffreddate. Ogni grappolo viene selezionato da occhi esperti, per poi beneficiare di esclusive “terme degli acini”. Un esclusivo sistema di lavaggio e idromassaggio dei grappoli, tramite tre vasche di ammollo. Più le uve saranno pulite, più i vini risulteranno puri. Dopo la pigiatura in assenza di ossigeno, il mosto fermenta in piccole botti di rovere o in tini. Una coppia di serbatoi volanti agevola il travaso di mosti e vini, per gravità. Ogni dettaglio è decisivo. Ambienti in atmosfera controllata, tecnologie e strumenti di ricerca all’avanguardia, design innovativo. Uso sapiente del legno.

Il Bolgheri Sassicaia è un vino DOC la cui produzione è consentita in una specifica zona del comune di Castagneto Carducci nella provincia di Livorno, prodotto con almeno l’80% di Cabernet Sauvignon. Intorno agli anni quaranta il marchese Mario Incisa della Rocchetta, appassionato di vini francesi, importò dalla tenuta dei Duchi Salviati a Migliarino alcune barbatelle di cabernet sauvignon e di cabernet franc. La decisione di piantare questi vitigni fu in parte dovuta alla somiglianza morfologica tra la zona di provenienza denominata Graves, a Bordeaux, e quella dove avrebbe poi fatto crescere i vitigni. Nel 1944 ottenne le prime bottiglie di Sassicaia. Il vino fu prodotto inizialmente ad esclusivo uso familiare, in controtendenza con gli standard produttivi dei tempi che tendevano a privilegiare la quantità alla qualità. La prima annata commercializzata fu il 1968. Alla fine del 2013, con la pubblicazione del relativo decreto da parte del Mipaaf, il Sassicaia si è staccato dalla DOC Bolgheri ed è diventato una DOC autonoma.

Marchesi Antinori Srl è un’azienda vinicola italiana fondata nel 1385. Sono una delle più grandi aziende vinicole in Italia, e le loro innovazioni hanno giocato un ruolo importante nella rivoluzione “Super-Tuscan” degli anni ’70. È membro della Primum Familiae Vini e la decima azienda a conduzione familiare più antica del mondo. Da quando la cantina Antinori è stata fondata, sono trascorsi ben 600 anni durante i quali si sono succedute ben 26 generazioni. La preziosa arte del vino è stata tramandata con la stessa passione del suo fondatore che si è dedicato in prima persona allo sviluppo della propria azienda. Un’azienda che gestisce interamente i suoi 1.900 ettari di terreno, sino a espandersi anche all’estero, acquistando proprietà in Ungheria, Stati Uniti, Malta, Cile e Romania. Oggigiorno, la cantina è gestita dalle sorelle Antinori, mentre il Marchese Piero Antinori è il Presidente Onorario della società. Il successo di questa cantina non deriva solamente dalla passione e dalla sapienza con cui vengono coltivate e lavorate le uve, ma anche per l’innovazione che ogni anno contraddistingue la produzione dei loro vini. Per questo motivo, la cantina Antinori desidera migliorarsi sempre di più, cercando delle tecniche innovative sempre più sottili, al fine di esaltare quanto più possibile il legame con il proprio territorio.

Nessun’altra realtà produttiva in Italia è in grado di raccontare le tante sfumature della propria regione quanto Planeta con la Sicilia. Con ben sei cantine distribuite nei maggiori distretti dell’Isola, Planeta è in grado infatti di offrire una gamma di etichette di grandissima aderenza territoriale, unica nel suo genere. Ulmo a Sambuca di Sicilia, Dispensa a Menfi, Dorilli a Vittoria, Buonivini a Noto, Feudo di Mezzo sull’Etna a Castiglione di Sicilia, e infine La Baronia a Capo Milazzo. Questi sono i luoghi di Planeta, impresa vitivinicola che vede iniziare il suo percorso moderno nel 1995, ma che ha alle spalle una storia e una tradizione che si tramanda da ben 17 generazioni e sin dal XVI secolo. Un viaggio attorno alla Sicilia e ai suoi vini più grandi, per un progetto, quello delle cantine Planeta, rivolto tanto al passato quanto al futuro, nonché meravigliosamente immerso nel presente. Attualmente, i vigneti di proprietà arrivano a coprire un’estensione complessiva di ben 370 ettari, in cui le piante di vite sono allevate e curate nel massimo rispetto di ambiente ed ecosistema, filosofia che ritroviamo nella gestione dell’intera azienda, guidata con il medesimo stile che si ritrova tra i filari, quindi tutelando il paesaggio, facendo ricorso all’uso di energie rinnovabili, e riciclando materie e risorse. In cantina, il frutto viene lavorato sempre nell’ottica di valorizzarne le peculiarità e le caratteristiche intrinseche. 

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